La mia valigia

Quante cose ci possono stare dentro a una valigia? 
Infinite: se le rimpiccioliamo a dovere, possiamo farci stare l'intero mondo.
Ma di quale valigia siamo fatti noi? Di quella dei ricordi, di quella degli attimi presenti, o di quella dei propositi per i giorni a venire?
Anche qui, gli astucci immaginari in cui può dividersi una valigia non si contano sulla punta delle dita di sole due mani... ce ne vogliono molte di più.
Viviamo circondati da valige... e nella premura di non perderle nelle miriadi di aeroporti o treni su cui viaggiamo, in realtà smarriamo noi stessi... Perché se è importante non confondere la propria valigia con quella di un altro turista, per caso o per scelta, ancora di più lo è non confondere sé stessi, impegnati come siamo a credere di esistere solo se corriamo continuamente, e se pubblichiamo con compulsiva ossessione, sui vari social, ogni tappa dei nostri spostamenti.
Io farò diversamente: preparerò la mia valigia, ma non partirò.
Con la valigia sulle ginocchia, mi siederò sul divano, in apparente pigrizia... ma quanta fatica per trovare, catalogare, e riordinare tutti gli oggetti dentro quelle quattro pareti di stoffa! Quanta fatica, pure, lasciare qualche oggetto in disordine, in attesa che il tempo gli dia il giusto peso e valore, senza pretendere di comprenderlo interamente, e subito.
Quanta fatica vedere gli altri timbrare i biglietti di imbarco o di volo, mentre io me ne sto con questo foglio bianco fra le dita, cercando di tracciarvi una traiettoria che mi porti altrove.
Altrove, dove? Credete davvero che le mete siano sulle mappe? Io in questo blog seguirò direzioni invisibili, che non vengono incise su frecce di legno o di metallo, ma si perdono... apparentemente... per poi farti capire che non se ne sono mai andate, e tutta l'energia che ci hai messo dentro te le riporta in forme nuove e inedite.
Non avrò bisogno di fotografie per testimoniare questo mio viaggio, in praterie scomode e sperdute, talvolta in boschi impervi e sotto pallide e minacciose luci lunari...
La valigia che ho sulle ginocchia, pesa tanto, ma dentro non ha nulla su cui l'occhio possa soffermarsi per essere compiaciuto... ogni pezzo che la riempie è ricco di angoli su cui possiamo inciampare, pungerci, farci un po' male... non ci sono sorrisi facili, non ci sono cappelli di paglia in riva al mare e cocktail da sorseggiare fra una tintarella e una passeggiatina in cui i piedi si affondano nella sabbia dolce e suadente.
I sentieri dell'anima hanno le curve della verità. E la verità è una lamina che ci leviga, ma non senza dolore.
Ora non spaventatevi.. questo blog non sarà certo un elenco di torture.
Però sarà un concentrato di vitamine a cui il nostro stomaco spesso non è abituato, per cui bisognerà masticarle per un certo tempo prima di digerirle. 
Se cercavate la culla ovattata di "una vita in vacanza" questo non è il posto giusto. 
Se volevate fare un tuffo in profondità, non solo in cerca di conchiglie colorate in cui far risuonare il mare nei giorni in città, ma anche raccogliere qualche granchio per sentirlo parlare e fargli dire la sua, allora sì, siete nelle righe adatte... e vi dò il benvenuto!
Non allacciate le cinture... scioglietele... prendete le pinne... e immergetevi, senza temere di rimanere senza ossigeno.. vi ho preparato - non sono poi così cattiva - anche delle succulente stazioni di sosta, piene di bolle d'aria pulita in cui rinfrescarvi, e riprendere fiato...
SEDUTI? Pronti, attenti... "Buon viaggio".

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